L'anno dell'anima Lettura di 2 minuti

Le pietre conficcate nella mia strada

Le pietre conficcate nella mia strada

scomparvero tutte nel tenue grembo

che lontano fino al cielo cresce.

Tessono ancora fiocchi sul cereo lenzuolo


e lei mi dà un colpo al ciglio

trema come quando la lacrima sgorga...

Senza guida guardo le stelle

mi lasciano solo con la notte grave.


Piano vorrei essere adagiato

a mia insaputa sul campo bianco.

Ma se i vortici mi ingannassero verso l’abisso

voi venti mortali mi trovereste calmo:


cercavo ancora una volta una porta e un tetto.

Come è facile che dietro ogni montagna

dorma nascosta una giovane speranza!

Al primo cenno di valanga si desta.


Die steine die in meiner strasse staken

Verschwanden alle in dem weichen schooss

Der in der ferne bis zum himmel schwillt.

Die flocken weben noch am bleichen laken


Und treibt an meine wimper sie ein stoss

So zittert sie wie wenn die träne quillt...

Zu sternen schau ich führerlos hinan

Sie lassen mich mit grauser nacht allein.


Ich möchte langsam auf dem weissen plan

Mir selber unbewusst gebettet sein.

Doch wenn die wirbel mich zum abgrund trügen

Ihr todeswinde mich gelinde träft:


Ich suchte noch einmal nach tor und dach.

Wie leicht dass hinter jenen höhenzügen

Verborgen eine junge hoffnung schläft!

Beim ersten lauen hauche wird sie wach.


Stefan George, L'anno dell'anima (1897). Le pietre conficcate nella mia strada.

Simone Sala