Le pietre conficcate nella mia strada
Le pietre conficcate nella mia strada
scomparvero tutte nel tenue grembo
che lontano fino al cielo cresce.
Tessono ancora fiocchi sul cereo lenzuolo
e lei mi dà un colpo al ciglio
trema come quando la lacrima sgorga...
Senza guida guardo le stelle
mi lasciano solo con la notte grave.
Piano vorrei essere adagiato
a mia insaputa sul campo bianco.
Ma se i vortici mi ingannassero verso l’abisso
voi venti mortali mi trovereste calmo:
cercavo ancora una volta una porta e un tetto.
Come è facile che dietro ogni montagna
dorma nascosta una giovane speranza!
Al primo cenno di valanga si desta.
Die steine die in meiner strasse staken
Verschwanden alle in dem weichen schooss
Der in der ferne bis zum himmel schwillt.
Die flocken weben noch am bleichen laken
Und treibt an meine wimper sie ein stoss
So zittert sie wie wenn die träne quillt...
Zu sternen schau ich führerlos hinan
Sie lassen mich mit grauser nacht allein.
Ich möchte langsam auf dem weissen plan
Mir selber unbewusst gebettet sein.
Doch wenn die wirbel mich zum abgrund trügen
Ihr todeswinde mich gelinde träft:
Ich suchte noch einmal nach tor und dach.
Wie leicht dass hinter jenen höhenzügen
Verborgen eine junge hoffnung schläft!
Beim ersten lauen hauche wird sie wach.
Stefan George, L'anno dell'anima (1897). Le pietre conficcate nella mia strada.