Il crepuscolo degli idoli Lettura di 3 minuti

Progresso nel senso mio

Progresso nel senso mio. Anch'io parlo di «ritorno alla Natura», sebbene questo propriamente non sia un tornare indietro ma un salire in alto, in alto, verso l'alta, libera, magari terribile Natura e naturalezza, una Natura che gioca e può giocare coi grandi compiti... Per parlare con un'immagine: Napoleone fu un frammento di «ritorno alla Natura», come lo intendo io (per esempio, in rebus tacticis, e ancor più, come sanno i militari, nelle cose strategiche). — Ma Rousseau, dove veramente voleva egli tornare? Rousseau, il primo uomo moderno, idealista e canaglia in una persona sola: che ebbe bisogno della «dignità» morale per sopportare la propria vista, malato di sfrenata vanità e di sfrenato disprezzo di sé. Anche questo aborto, che si è collocato sulla soglia dell'epoca nuova, voleva il «ritorno alla Natura», dove, chiediamo ancora, voleva tornare Rousseau? Io odio Rousseau anche nella rivoluzione: esso è l'espressione storico-mondiale di questa doppia condizione di idealista e di canaglia. La sanguinosa farsa con cui questa rivoluzione si svolse, la sua «immoralità», ha per me poca importanza: quella che io odio è la sua moralità alla Rousseau, le cosiddette «verità» della rivoluzione, con le quali essa opera ancora e attrae a sé tutto ciò che è piatto e mediocre. La dottrina dell'eguaglianza!... Ma non c'è veleno più velenoso; perché essa sembra predicata dalla giustizia stessa, mentre è la fine della giustizia... «Agli eguali cose eguali, ai diseguali cose diseguali» — questa sarebbe la vera parola della giustizia, e, come conseguenza, «non eguagliare mai le cose diseguali». Dal fatto che attorno a quella dottrina dell'eguaglianza si svolsero tante scene orribili e sanguinose, fu attribuita a questa «idea moderna» per eccellenza una specie di gloria e di splendore, così che la rivoluzione sedusse, come spettacolo, anche gli spiriti più nobili. Questa, infine, non è una ragione per stimarla di più. — Io vedo un solo uomo che la considerò come deve essere considerata, cioè con nausea: Goethe.


Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli (1888). Scorrerie di un inattuale — paragrafo 48.

Simone Sala